Senza confini
Ebrei e zingari

 


Moni OVADIA

29 marzo 2012 ore 21.00, Salone del Maggior Consiglio


foto

di e con Moni OVADIA

Paolo Rocca, clarinetto - Massimo Marcer, tromba - Ennio D’alessandro, clarinetto - Albert Florian Mihai, fisarmonica - Marian Serban, cymbalon - Marin Tanasache, contrabbasso
produzione Promo Music

Gli ebrei e il popolo degli "uomini" per secoli hanno condiviso lo stesso destino. il tratto comune che ha segnato la loro storia spesso tragica per colpa delle nazioni che li tolleravano o li perseguitavano, ma sublime per loro esclusivo merito, e' stata la condizione di "altro". ebrei e "uomini" hanno per secoli incarnato per ragioni simili e specifiche, la radicale "alterita'" alle culture dominanti dell'occidente cristiano. gli ebrei per avere rifiutato la verita' assoluta del cristo che i poteri ecclesiastici volevano imporre, gli "uomini" pur avendo accolto il cristo non volevano omologarsi ai modelli di vita e al conformismo dominante estraneo al loro spirito di liberta'. il nomadismo non era vocazione originaria, ma solo una risposta di dignita' e di indipendenza per rispondere alle persecuzioni. i due popoli chiedevano solo di vivere secondo la loro identita' senza recare nocumento a nessuno. non fu loro concesso se non in brevi periodi ad arbitrio dei poteri espressione delle maggioranze. "ebrei e zingari" e' il nostro piccolo ma appassionato contributo alla battaglia contro ogni razzismo. e' un recital di canti, musiche, storie rom, sinti ed ebraiche che mettono in risonanza la comune vocazione delle genti in esilio, una vocazione che proviene da tempi remoti e che in tempi piu' vicino a noi si fa solitaria, si carica di un'assenza che sollecita un ritorno, un'adesione, una passione, una responsabilita' urgenti, improcrastinabili. "senza confini" e' la nostra assunzione di responsabilita', la sua forma si iscrive nella musica e nel teatro civile, arti rappresentative e comunicative che possono e devono scardinare conformismi, meschine ragionevolezze e convenienze nate dalla logica del privilegio per proclamare la non negoziabilita' della liberta' e della dignita' di ogni singolo essere umano e di ogni gente.

Moni Ovadia