Utopia e regalità


Franco CARDINI

sabato 6 aprile, ore 11 Sala del Maggior Consiglio


Il tema del rapporto tra utopia e regalità si collega strettamente con una dimensione antichissima,
se non addirittura arcaico-primordiale nei molteplici e complessi sensi che Eliade, Jung e Dumézil hanno attribuito a quei due aggettivi, in una direzione che per il medioevo è stata sviluppata da Bloch, Kantorowicz e Schramm, mentre nel mondo moderno essa ha seguito differenti cammini, da quello anabattista di Giovanni da Leyda e del “regno di Münster” a quello quintomonarchista imperniato sul sebastianismo che nel secolo scorso ha trovato un interprete di sconcertante intensità in Pessoa.
Il nucleo del problema, che ha i suoi punti di partenza nella cultura occidentale nelle figure mitica di Alessandro e storico-profetica di David, si esprime nella relazione privilegiata attraverso il filtro profetico e su quello della relazione tra Aurea Aetas e “Tempi Ultimi”, con l’annessa problematica del rapporto tra Origine, Fine dei Tempi,Regno dei Cieli ed Eterno Ritorno. La Regalità utopica si colloca pertanto all’incrocio tra la verticalità del Tempo eterno ed eternamente rinnovantesi e l’orizzontalità deltempo teso tra il principio e la fine. Il Re utopico anche in questo è pontifex: nel proporsi come tramite fra tempi e mondi diversi.

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