Sull'opera di Charles Fourier

Charles Nicolas Cochin, Louis-Sébastien Mercier e Charles Fourier: dall’utopia dell’antichità all’utopia rivoluzionaria


Alain SCHNAPP

sabato 6 aprile, ore 12 Sala Liguria


Nel Mercure de France del 1755, Charles-Nicolas Cochin, uno dei personaggi più importanti del Governo delle Arti nella Francia dell’Ancien Régime, pubblicò un saggio attribuito ad una “compagnia di genti di lettere” che descriveva degli involucri archeologici portati a Parigi nell’anno 2355.
Questa satira parodistica della cultura dell’antico del suo tempo fu ripresa da Louis-Sébastien Mercier nel suo libro L’anno 2240(L'an 2240, rêve s’il en fit jamais, pubblicato nel 1771) dove la sua critica sistematica dell’Ancien Régime si conclude con un capitolo dedicato alle rovine di Versailles, immagine simbolica delle traversie e sconfitte della famiglia reale. Partendo da queste due utopie dell’antichità, cercherò di esplorare tutto ciò che l’opera rivoluzionaria di Charles Fourier Teoria dei quattro movimenti del 1808 deve allo spirito illuminista.

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