Futuri e presenti alternativi nella fantascienza


Matteo SANFILIPPO

sabato 6 aprile, ore 15 Sala Liguria


Alla fine dell’Ottocento una proto-fantascienza non ancora separata dalla letteratura mainstream elabora due visioni del futuro contrastanti.
In un romanzo statunitense, Looking backward 2000-1887 di Edward Bellamy del 1888, lo sviluppo scientifico permette all’umanità di vivere sempre meglio e di realizzare gli ideali progressisti. In un romanzo britannico, The Time Machine di Herbert G. Wells del 1895, non soltanto l’umanità decade, ma si divide in due classi eredi rispettivamente della borghesia e del proletariato dell’epoca vittoriana. La prima, non più abituata a lavorare, vive in una condizione quasi eterea, ma diventa anche la riserva di caccia della seconda, che vive nel sottosuolo e ne esce per divorare chi vive sulla superficie. I due romanzi sono imitati, copiati e satireggiati, sino a costituire due archetipi delle utopie e delle distopie fantascientifiche, ma quello che qui ci interessa è che in entrambi presente e passato sono collegati: il protagonista del primo si addormenta e si ritrova nel futuro, quello del secondo inventa la macchina del tempo.
Nei decenni successivi la fantascienza diventa un genere a sé stante e le sue utopie e distopie future si accavallano nel descrivere un futuro, spesso interplanetario, che può persino offrire cicli alternati di prosperità, come in Looking backward, e di crisi, come in The Time Machine. Basti pensare alla prima trilogia della Fondazione di Isac Asimov (1951-1953), che sulla scia della migliore tradizione storiografica pensa all’evoluzione umana nei termini di ascesa e caduta. Nel frattempo l’imitazione del romanzo di Wells e la riflessione continua sui viaggi del tempo portano a riflettere su come cambiare qualcosa nel futuro (o nel passato) possa cancellare il presente che conosciamo, almeno in un dato universo. Ogni contatto tra presente e futuro muta quindi il primo, ma in anni più recenti si inizia a pensare che ogni contatto tra presente e passato, muta non soltanto questi due, ma anche il futuro. Nasce quindi una produzione enorme incentrata su tutte le possibili mutazioni dovute a improvvidi contatti tra noi e il nostro passato e su come a seguito di questi il nostro presente e persino il nostro futuro possano variare significativamente.

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