Il paesaggio ideale


Anna OTTANI CAVINA

domenica 7 aprile, ore 12 Sala del Maggior Consiglio


Il tema non è il paesaggio ma la sua immagine riflessa nella pittura quando la natura, da sfondo, diventa protagonista e avvia, nel Seicento, il suo moderno riscatto.
E allora che il paese reale, abitato, diventa altra cosa dalla sua rappresentazione aprendo la strada a una prospettiva laica del pensiero. Insinuandosi fra realtà e finzione, la storia del paesaggio dipinto corre all’interno di due argini, idea e natura. Nel paesaggio ideale l’artista intuisce che, per essere penetrati, i segreti della natura esigono anche processi di conoscenza astrattivi, alla ricerca di una struttura perenne che sta dietro l’immagine (da Poussin a Mondrian). Il racconto – molto concreto perché fondato sulla proiezione di immagini – procede selezionando campioni emblematici: la Campagna romana e la sua atemporale bellezza; la montagna e il Sublime; l’Oriente onirico e letterario; le geometrie del paesaggio urbano… nella convinzione che i paesaggi dipinti sono fatalmente paesaggi di idee, non lo specchio della realtà.

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