GRANDI INCONTRI a Palazzo Ducale


le arti del regno del benin (nigeria) e il dilemma del collezionista nel xx secolo

Barbara PlankeNsteiner

4 maggio 2011, ore 17.45
Curatore presso il Dipartimento dell’Africa subsahariana del Museum für Völkerkunde di Vienna e docente presso l’Istituto di antropologia culturale e sociale dell’Università di Vienna, ha pubblicato un volume sulla grande arte di corte del celebre regno africano del Benin, dal titolo Benin Kings and Rituals: Court Arts from Nigeria, che accompagnava la ricca mostra dallo stesso titolo aperta nel 2007 a Vienna.

Archivio


Jean-Loup Amselle, Jean-Pierre Olivier de Sardan

5 aprile 2011, ore 17.45
Jean-Pierre Olivier de Sardan Profondo conoscitore dell’Africa, directeur de recherche al CNRS e directeur d’études all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) a Marsiglia, attualmente svolge ricerche presso il LASDEL (Institut de recherche pour le développement), il laboratorio da lui fondato a Niamey, Niger.
Jean-Loup Amselle Antropologo e specialista dell’Africa, è direttore di studi all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi, caporedattore dei Cahiers d’études africaines e autore di numerose pubblicazioni. Fra i suoi temi di ricerca: l'"invenzione" dell'etnicità, la rilettura del concetto d’identità come prodotto di rapporti di forza, il “métissage”, il multiculturalismo, il postcolonialismo, l’arte africana contemporanea.

Monica Blackmun Visona' "COME VEDERE L'ARTE AFRICANA"

16 marzo 2011, ore 17.45
L'Africa della Meraviglie consente dialoghi diversi – fra oggetti e collezionisti, fra visitatori e antropologi, fra artisti africani e artisti extra-africani. Questa comunicazione presenta un dialogo tra oggetti e oggetti che dimostra come l’efficacità di ciascuna opera d’arte – nelle culture africane e nelle culture non-africane – dipenda dalle sue relazioni sociali. Perciò esemplari delle ‘meraviglie’ della mostra saranno descritti come risultanti dal lavoro collaborativo dell’artista, del committente e della società. Successivamente, la storia dei contatti tra Europei e Africani (dal Cinquecento all'Ottocento) verrà analizzata per capire perché esploratori e mercanti abbiano considerato questi oggetti come degli ‘idoli’, false immagini che prendevano il posto di Dio. Nel Novecento al ‘Feticcio Africano’ si sono aggiunti ‘il Feticcio di Marx’ e ‘il Feticcio di Freud’, altri concetti molto influenti legati alla filosofia occidentale e alla storia del giudaismo e del cristianesimo in Europa. Oggi il Feticcio (o juju) - un'invenzione europea - ci impedisce di capire la complessità delle filosofie religiose del'Africa pre-coloniale e contribuisce alla distruzione del patrimonio culturale africano.
Monica Blackmun Visonà insegna storia dell'arte africana presso l'Università del Kentucky. Specialista in etno-estetica, nelle sue pubblicazioni si interroga su quali siano le metodologie e i paradigmi teorici da applicare allo studio dell'arte africana.

MARC AUGE' "COSA MI HA INSEGNATO L'AFRICA"

21 gennaio 2011, ore 17.45 lectio magistralis
Filosofo e antropologo francese, universalmente noto come il teorico dei “non luoghi”. Africanista di formazione, da anni si occupa di antropologia delle società complesse. Tra i suoi testi ultimi testi pubblicati in Italia L’antropologia del mondo contemporaneo (Eléuthera 2005) e Che fine ha fatto il futuro? Dai non luoghi al nontempo (Eleuthèra 2009).

Ivan Bargna e Giovanna Parodi da Passano
Presentazione con curatori della mostra

29 novembre 2010, ore 17.30
Come avvicinarsi alle opere d’arte africane? Quale vita hanno alle spalle e come sono arrivate fin qui? Cosa siamo in grado di “vedere” quando le guardiamo? In un ciclo di incontri, gli autorevoli membri del comitato scientifico della mostra illustrano gli sguardi, i modi diversi di presentare, di mettere in scena, di catalogare e vivere gli oggetti africani.