Il paese di Cuccagna del Boccaccio


Roberta MOROSINI

venerdì 5 aprile, ore 16 Sala del Minor Consiglio


Quando si pensa al paese di cuccagna nel Decameron viene subito in mente la contrada di Bengodi e la montagna di parmigiano grattuggiato dove si legano le vigne con salsicce e la gente non fa altro che maccheroni e raviuoli e cuocerli in brodo di capponi, e poi rotolarli giù, e ai suoi fiumi della migliore vernaccia.
Ma il paese di Cuccagna di Boccaccio si associa a due altri temi, il comico-erotico e l’utopia anche se di utopia Boccaccio non parla nel Decameron. Nel mio intervento tratterò di questi due temi nell’ambito spaziale del giardino, spazio reale e di concreta cuccagna in cui si spostano i dieci giovani in fuga dalla peste, in parte per omologare il mio contributo all’argomento generale dell’incontro di quest’anno della Storia in piazza, in parte perché l’associazione tra i due temi del comico-erotico e dell’utopia, aiutano a capire come alla luce della loro dialettica questi temi convivano nel Decameron e come il paese di Cuccagna sia in stretta relazione con quello dell’utopia restauratrice della brigata. Inoltre l’apertura a questi temi ci aiuterà a capire meglio perché Boccaccio, contrariamente all’opinione corrente, sia un denigratore del mito del paese di Cuccagna e come a sua volta proponga una sorta di utopia da dove viene estromesso ogni sogno di cuccagneria.

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