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LACCHE DAL GIAPPONE
16 ottobre - 1° dicembre 1996
Magnificienza e splendore della Collezione Chiossone
LA MOSTRA E LE SUE SEZIONI
Sono esposti - per la prima volta - pezzi in gran parte inediti,
che illustrano lo stile di vita e la concezione esistenziale delle
classi dominanti del periodo Edo (1600-1868), epoca della massima
fioritura dell'arte della lacca (I-X). Sono documentati gli
aspetti di rappresentanza della vita del samurai . guerriero
non meno che conoscitore d’Marte e collezionista di rare lacche
cinesi (I-II), letterato e adepto della cerimonia del tè
(III) - e il mondo di usi e abitudini esistenziali legato alle
supelletili e agli oggetti che arredavano i quartieri privati delle
residenze aristocratiche: arredi e utensili da studio, da gioco,
da toeletta, da tavola ed oggetti devozionali (IV-VIII).
Gli orologi e altri strumenti di misurazione, meno frequentemente
decorati in lacca, sono presentati in apposita sezione (IX), come
i complementi in lacca dell’abbigliamento maschile, oggetti legati
alla moda e al vestiario (X). Nell'XI sezione sono raccolte le opere
di alcuni grandi maestri del periodo Meiji (1868-1911), che
preservarono e trasmisero le tradizioni tecniche e artistiche della
lacca durante l'epoca della "modernizzazione". Infine, alcuni arredi
provenienti dall'arcipelago di Okinawa documentano una particolare
cultura regionale dell'arte della lacca, frutto dei secolari
influssi incrociati della Cina e del Giappone (XII).
URUSHI - LA LACCA GIAPPONESE
La lacca dell'Estremo Oriente è il lattice estratto da una
pianta chiamata in giapponese urushi no ki, "albero della
lacca": la straordinaria qualità di questa materia,
definibile come una "plastica naturale", consiste nel fatto di
consolidarsi formando una superficie lucente e praticamente
inalterabile. Urushi, il lattice giapponese, è la
lacca di migliore qualità in Estremo Oriente, ed ha
consentito agli artisti nipponici, dall'VIII al XX secolo, di
sviluppare tecniche di lavorazione e di decorazione assolutamente
originali, come il makie, la lacca d’oro. I maestri laccatori
hanno infatti creato opere di straordinaria raffinatezza lavorando
materiali disparati, incorporandoli e proteggendoli con strati di
urushi: metalli nobili in polvere, fiocchetti o briciole, in
foglia e lamina, madreperla bianca e iridescente, avorio, tartaruga,
ceramica e perfino guscio d’uovo e altri tegumenti cornei. L'arte
del laccatore richiede perciò non soltanto l'addestramento
visivo e manuale e la coltivazione dell’immaginazione creativa
indispensabili ad ogni arte, ma anche una infinita pazienza e
un'amorevole attenzione per i dettagli: le opere in lacca, anche
quelle che appaiono nude e semplici, sono in realtà
costruzioni molto elaborate.
Catalogo Edizioni De Luca - Roma
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