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FRANCESCO MESSINA
Sculture, disegni e poesie 1916-1993
Stazione Marittima di Ponte dei Mille e Liguria Spazio Aperto
Dal 24 novembre 2002 al 19 gennaio 2003
Informazioni
FONDAZIONE
REGIONALE C. COLOMBO Palazzo Ducale P.zza Matteotti 9 - Genova
Tel. 010-562046, fax 010-591088
E-mail: fondazionecolombo@fondazionecolombo.it
STUDIO COPERNICO
Via Copernico 10 - Milano
Tel. 02-67075049, fax 02-67073314
E-mail: studiocopernico@libero.it
A ideale conclusione delle manifestazioni per il centenario della nascita
di Francesco Messina, ricorso nell’anno 2000, la Regione Liguria presenta
una importante mostra che ripercorre la carriera artistica del grande scultore.
La mostra è ideata e realizzata dalla Regione Liguria, Assessorato
alla cultura, Servizio Programmi e Strutture Culturali, nell'ambito del
programma pluriennale di promozione culturale finalizzato a "Genova 2004
Capitale europea della cultura", con l’organizzazione della Fondazione regionale
Cristoforo Colombo, in collaborazione con lo Studio Copernico di Milano.
La rassegna è resa possibile grazie al contributo di Fondazione Festival
e Festival Crociere, sponsor unico della mostra, che ospiterà l’opera
Bambino al mare, immagine simbolo della rassegna di Messina, sulla motonave
European Stars, Ammiraglia della Compagnia che per tutta la durata dell’esposizione
viaggerà nel Mediterraneo, come ideale ambasciatrice dell’opera del
grande scultore.
Comitato scientifico: Luciano Caprile, Leo Lecci, Maria Teresa Orengo, Antonio
Paolucci, Franco Ragazzi, Franco Sborgi, Liliana Ughetto, con la collaborazione
di Paola Messina.
Mostra a cura di: Luciano Caprile, Maria Teresa Orengo, Antonio Paolucci,
Franco Ragazzi, con la collaborazione di Nicola Loi.
L’esposizione si snoda su due spazi espositivi genovesi, la Stazione Marittima
di Ponte dei Mille, affascinante spazio restaurato in occasione del G8 del
2001, concesso grazie alla collaborazione dell’Autorità Portuale
di Genova e di Stazioni Marittime Spa, Genova, dove saranno collocate le
sculture, e le sale di "Liguria Spazio Aperto" di Palazzo Ducale, dove verranno
esposti i disegni e la documentazione di Francesco Messina poeta e scrittore.
La mostra presenta 250 opere (190 sculture, 60 disegni), - provenienti da
importanti musei quali la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma, la
Galleria d’arte moderna e il Museo Messina di Milano, la Galleria d'arte
moderna e contemporanea di Torino, il Museo Revoltella di Trieste, il Museo
Pogliaghi di Varese, la Galleria d’arte moderna di Firenze, la Galleria
d'arte moderna, le Civiche Raccolte Frugone e la Galleria di Palazzo Rosso
di Genova, i Musei Civici di Lugano, da collezioni di proprietà pubblica
(Ministero delle attività produttive di Roma, Istituto storico della
Resistenza di Genova, Comune di Lavagna) e da collezioni private - e si
configura non solo come la prima antologica realizzata a Genova, ma anche
come la più grande e completa mostra antologica dedicata al maestro.
Francesco Messina, nato a Linguaglossa (Sicilia) nel 1900, si è trasferito
a Genova dalla più tenera età e vi è rimasto per tutti
gli anni della formazione artistica e dei primi importanti successi nazionali
ed internazionali. Ligure di elezione, Messina si è formato alla
scultura nelle botteghe artigiane che lavoravano per Staglieno, nello studio
genovese di Giovanni Scanzi e frequentando l'Accademia Ligustica. Ma la
sua formazione culturale si è avvalsa soprattutto del rapporto di
vicinanza con gli intellettuali presenti a Genova nel primo Novecento come
Camillo Sbarbaro, Eugenio Montale, Adriano Grande, Ceccardo Roccatagliata
Ceccardi, Salvatore Quasimodo.
In oltre settanta anni di attività Francesco Messina si è
affermato come uno dei più grandi e rinomati artisti italiani aggiudicandosi
numerosi premi e riconoscimenti internazionali. Sue opere sono presenti
nei più importanti musei del mondo. Nel 1932 l'artista si trasferisce
a Milano, continuando, peraltro a intrattenere rapporti con la Liguria,
sia attraverso specifiche committenze di carattere pubblico e privato, sia
come elemento ispiratore di una mediterraneità che allora guardava
innanzitutto a Gemito e alla scultura classica. Il segno che Messina ha
lasciato a Genova e in Liguria fu infatti importante, influenzando le nuove
generazioni di scultori, lasciando anche numerose opere in collezioni pubbliche
e private. Messina morì a Milano nel 1995.
Per il centenario della nascita dell’artista è stata organizzata
una grande mostra antologica a Roma. Rispetto alla mostra romana del centenario,
la mostra genovese, proposta e incoraggiata dalla figlia dell’artista, Paola
Messina anche con una importante donazione di opere del padre alla Fondazione
Colombo proprio a celebrare l’amore e l’attaccamento di Francesco Messina
per Genova, prevede un notevole arricchimento di opere realizzate da metà
degli anni Dieci agli anni Trenta, quelli della formazione artistica e culturale
e della attività giovanile dello scultore a Genova e in Liguria,
in gran parte inedite, provenienti da collezioni pubbliche e private.
In occasione della mostra la Regione Liguria, attraverso il proprio Servizio
Programmi e Strutture Culturali e diversi ricercatori e studiosi, ha realizzato
una catalogazione delle opere dell'artista presenti sul territorio ligure,
oltre a studiare e ricreare l'ambiente culturale da cui il Maestro aveva
attinto la sua formazione. In particolare viene studiata, per la prima volta
in maniera complessiva, l’attività di Messina poeta. La mostra si
propone di pervenire a sette anni dalla morte del Maestro a un primo provvisorio
bilancio, riannodando i fili tra la fase della sua formazione e il periodo
successivo. La complessa problematicità del suo percorso attraversata
anche da ricerche sperimentali e da una inquieta volontà di rinnovamento,
è necessaria a restituire una fisionomia attendibile al suo lavoro
di scultore, contribuendo a superare i dissidi valutativi della critica
e i tanti stereotipi che ne hanno accompagnato sinora la figura. Numerose
sono le opere che non sono mai state esposte e che sono state recuperate
capillarmente da collezioni pubbliche e private. Il percorso espositivo
è cronologico, raccoglie opere realizzate in diversi materiali –
bronzo, marmo, legno, terracotta, ceramica, gesso -, e di diverse dimensioni.
La sezione iniziale della rassegna focalizza l'attenzione sulla prima produzione
degli anni Dieci e Venti, ovvero sulla stagione genovese maturata a contatto
di Montale e Sbarbaro e in genere della letteratura ligure, e cresciuta
artisticamente nella cultura modernista del primo Novecento, alimentata
dell'influsso di figure quali Edoardo De Albertis ed Eugenio Baroni.
Tra le opere esposte compaiono esempi della prima produzione di arte applicata
(Studio per un faro, 1916), la sua prima scultura realizzata all'età
di diciassette anni e “rifiutata” dalla Promotrice, opere di grande suggestione
quali il ritratto “modiglianesco” Cocaina (1920-21), la melanconica Vergine
(1922) dedicata a Bianca, la donna amatissima dall’artista per tutta la
vita, il bronzo dell'Ofelia (1923), i primi ritratti di Bianca e della madre,
sino a pervenire alle opere che richiamano le nuove suggestioni del ritorno
all'ordine e del nuovo rapporto con la tradizione Presenti anche i lavori
esposti alle mostre di "Novecento" (Autoritratto, Ritratto del pittore Achille
Funi, Nudo di giovinetto), le opere che risentono dei rapporti di amicizia
con Arturo Martini (la Cerere presentata all'Esposizione di Monza del 1927,
le terrecotte realizzate presso la Fenice, i gruppi degli Amanti e dei Bagnanti).
In mostra anche i ritratti di Piero Marussig, di Guglielmo Bianchi, connotati
da un profondo realismo espressivo, così come la sequenza dei pugili
e i nudi di giovani nuotatori e le figure di vecchi e dei giovinetti al
mare, nati a Sestri Levante, che recuperano una tradizione italiana ispirata
a Gemito e alla scultura classica. Del secondo periodo che rispecchia la
nuova stagione artistica ed esistenziale dello scultore dopo il trasferimento
a Milano nel 1932 e la nomina a direttore delle scuole d'arte dell'Accademia
di Brera sono presenti ulteriori importanti opere, dai ritratti (di Riccardo
Bacchelli, Maria Rita Saltamerenda, Erminia Clerici, Salvatore Quasimodo,
Alfonso Gatto, del Cardinale Schuster ecc.), alla serie delle danzatrici
che lo hanno reso celebre presso il grande pubblico. In alcuni casi l’opera
è affiancata dal relativo bozzetto in gesso. Rappresentate nella
rassegna e studiate in catalogo anche le testimonianze della produzione
di carattere religioso e l'importante stagione monumentale pubblica: dal
bozzetto per il monumento a Cristoforo Colombo di Chiavari (1934-35), al
monumento a Costanzo Ciano (1939-40) proveniente dagli Arsenali navali della
Spezia, sino ai lavori che fanno parte della storia della scultura monumentale
italiana degli anni Trenta e Quaranta (il monumento al Regisole a Pavia,
il monumento a Crispi, Perseo che taglia la testa a Medusa destinato all'Arengario
di Milano, il bozzetto per il Nuotatore dello Stadio Olimpico di Roma, le
quadrighe di cavalli destinati all'EUR). Con la stessa attenzione è
documentata la produzione del dopoguerra con i numerosi ritratti di amici
artisti e intellettuali dello scultore (Lucio Fontana, Arturo Tosi, Giovanni
Papini, Indro Montanelli, ecc.), i ritratti eseguiti per una committenza
significativa (gli Agnelli a Torino, i Parodi e i Perrone a Genova, ecc.),
i numerosi ritratti femminili. I monumenti realizzati in questi anni sono
documentati dai bozzetti del famosissimo Cavallo morente (1958) della RAI,
la Santa Caterina, il Pio XII di San Pietro. Gli ultimi decenni mostrano
ancora il grande mestiere e la gioia di vivere dell’artista con decine di
figure femminili, le danzatrici fra cui i ritratti di Carla Fracci e Luciana
Savignano, gli amati cavalli.
Il catalogo, curato da Maria Teresa Orengo e Franco Ragazzi, edito da Gabriele
Mazzotta di Milano, di 400 pagine circa con tutte le opere esposte e catalogate
riprodotte in bianco e nero, presenta testi e studi di Luciano Caprile,
Vico Faggi, Leo Lecci, Maria Teresa Orengo, Paola Messina, Antonio Paolucci,
Franco Ragazzi, Liliana Ughetto. Una ricca sezione di apparati comprende
le schede delle opere esposte e la catalogazione delle opere presenti in
Liguria.
Catalogo
Edizioni Mazzotta, www.mazzotta.it

88-202-1595-0
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