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Mostra "Il tormento e l'estasi. Guido Reni. I San Sebastiano a confronto da grandi musei del mondo" Musei di Strada Nuova,Palazzo Rosso 6 ottobre 2007 - 20 gennaio 2008
Dal prossimo 6 ottobre al 20 gennaio 2008 Palazzo Rosso di Genova ospita, in via straordinaria, cinque degli otto dipinti realizzati da Guido Reni e raffiguranti San Sebastiano, provenienti da alcuni tra i più importanti musei del mondo: il Prado di Madrid, i Capitolini di Roma, il Museo de Arte de Ponce di Porto Rico (mentre ragioni conservative non è stato reso possibile il prestito da parte del Louvre).
Più o meno allo stesso anno è ricondotto un altro capolavoro dell’artista, arrivato a Genova per le vie del collezionismo e che oggi appartiene ai Musei di Strada Nuova: il San Sebastiano, un modello di altissima qualità, chiaramente esplicativo del suo intento di ‘raccontare’ anche il contenuto morale del soggetto, e destinato a una grande fortuna in campo artistico e letterario.
Poiché Guido stesso riprese il soggetto altre volte in tele che oggi fanno parte delle collezioni di altri grandi musei del mondo, quali il Prado di Madrid, i Musei Capitolini di Roma e la Dulwich Picture Gallery presso Londra, con l’accordo dei responsabili di queste raccolte si è deciso di proporre attraverso una mostra il diretto confronto di queste diverse realizzazioni nell’intento di poter meglio conoscere e giudicare queste singole “ricerche della perfezione”, potendosi così valutare dal vero poesia, invenzione e maniera nella nascita di capolavori. |
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Guido Reni (Bologna 1575-1642), o semplicemente Guido come presero a chiamarlo utilizzando solo il nome, proprio come Michelangelo, Raffaello o Tiziano, tanto ne era acclarata la fama, è stato uno dei protagonisti della storia dell’arte europea. E a testimoniarlo non sono solo le opere dei pittori di mezza Europa che hanno tratto insegnamento da lui, appellandolo addirittura “divino” per la grazia, la venustà e la perfezione espresse nei suoi dipinti, ma anche scrittori e poeti di mezzo mondo – da Goethe a Shelley, da Stendhal a Hawthorne, da Wilde a Mishima – che a Reni hanno fatto riferimento nei loro testi da un lato toccati da quell’esperienza del bello e dall’altro nella certezza che i loro lettori avrebbero immediatamente richiamato alla mente le sue opere più famose. |
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Link correlati: www.museopalazzorosso.it www.museidistradanuova.it www.comune.genova.it |
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