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Focus On N.82, 18/6/2008Appiah: per un’etica mondialeMercoledì 18 il filosofo anglo.ghanese è ospite della rassegna di eventi Meetix. Parlerà di Cosmopolitismo. Il programma di incontri Meetix - promosso dalla Fondazione per la Cultura di Genova - prosegue mercoledì 18 giugno 2008 alle ore 17.45 presso la Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale con il filosofo anglo-ghanese Kwame Anthony Appiah. Il filosofo di Princeton è convinto che molti dei concetti di cui è imbevuta la nostra società siano basati sull’invenzione. Il concetto di cultura Occidentale, per esempio, o di nazionalità, non fanno riferimento a caratteri naturali, ma a convenzioni. Partendo da esempi molto concreti, come la provenienza dei cibi (gli spaghetti vengono dalla Cina) o al nostro sistema numerico (di origine araba), Appiah dimostra che la nostra cultura è fondata su un mix di elementi eterogenei e non su una radice unica.
Da dove si parte per costruire un’etica mondiale? Secondo Appiah esistono caratteri comuni a tutto il genere umano, caratteri che vanno oltre l’appartenenza sociale e politica. È l’identità multipla a caratterizzare la cittadinanza globale odierna, e la possibilità di esprimersi è la sua più grande possibilità. Il dialogo, in una società di estranei, diventa fondamentale per costruire un terreno comune. |