mostra
"BAG2008:
Del Paese e altre storie"
Politica, rappresentazione e nuovo realismo nella giovane ricerca artistica italiana
Mostra di Denis Isaia, vincitore del bando di concorso per giovani curatori Bag
2007
18 giugno - 12 ottobre 2008
Loggia degli Abati, Palazzo Ducale
artisti
Daniele Ansidei, Donatella Di Cicco, Interessi e Passioni del XXI sec., Nark Bkb,
Alessandro Sambini, Anna Scalfi, Eugenio Tibaldi, Telejato Notizie

Alessandro Sambini Dov'è il polesine 2005

Donatella Di Cicco Under 50 2005

Interessi e passioni del XXI Sec. 2008
Un nuovo realismo italiano. Un gruppo di artisti italiani si confronta con le dinamiche culturali
del paese e gli effetti dei gesti quotidiani sulle prospettive future.
La mostra rientra nell’ambito del progetto BAG, la Borsa Arte Giovane che ogni anno premia un giovane curatore italiano con la possibilità di produrre una esposizione. Nel 2007 il vincitore è Denis Isaia che ora propone dal 18 settembre al 12 ottobre nelle sale della Loggia degli Abati di Palazzo Ducale Del Paese e altre storie, Politica, rappresentazione e nuovo realismo nella giovane ricerca artistica italiana.
Il progetto unisce pratiche differenti che vanno dalla dimensione propriamente artistica, all’indagine dei cambiamenti
del paesaggio attraverso la fotografia, agli studi culturali, sino all’attivismo mediatico.
La mostra costituisce informalmente un nuovo gruppo di indagine che si caratterizza per l'attenzione rivolta alle effettive capacità di presa del messaggio e l'abbandono della ricerca in cui predominano i formalismi di parte della giovane arta italiana. Dislocati in differenti aree del paese, gli artisti Del Paese e altre storie
disegnano collettivamente una modernità lasca in cui ai presupposti sociali propri della modernità (laicismo, democrazia, rappresentazione, integrazione) si affiancano immaginari da "nuovo villaggio" (romanticismo, localismo,
religiosità). Ne emerge un luogo complesso, i cui confini sono difficili da contenere in una sola immaginazione e che si scontra ogni giorno con il suo contrario, ma soprattutto un paese "fatto a mano" in cui la produzione dal basso viene esaltata e diviene il modello di governo del presente e di immaginazione del futuro.
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