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MAGICHE TRASPARENZE
17 dicembre 1999 - 15 marzo 2000
I vetri dell’antica Albingaunum
Il titolo di questa mostra dedicata ai vetri dell’antica
Albingaunum (Albenga) pone l’accento sullo straordinario, quasi
alchemico e quindi "magico", procedimento di trasformazione che,
da una materia opaca e pesante quale è la silice, consente di
ottenere un prodotto puro e traslucido, quasi incorporeo, come
il vetro. L’esperienza del vetraio assomiglia infatti a quella
dell’alchimista: nella sua officina simile ad un laboratorio
misterioso, il vetraio elabora ricette segrete, tramandate di
padre in figlio, alla continua ricerca di colori e trasparenze
inimitabili.
La mostra - che trae spunto dal vivo interesse suscitato dalla
recente scoperta, nella necropoli romana di Albenga, di un
cospicuo nucleo di oggetti vitrei, singolari per varietà e
rarità - offre al visitatore la possibilità di un affascinante
"viaggio" attraverso il vetro romano. Da una prima sezione
dedicata ad Albenga, luogo di rinvenimento, il percorso
espositivo si snoda "descrivendo" il vetro dal processo
produttivo fino ai suoi molteplici usi, da quando dopo
l’invenzione rivoluzionaria della soffiatura, intorno alla
metà del I sec. a.C., ed il conseguente sviluppo di una
produzione su scala industriale, questa straordinaria materia
diviene comune, soppiantando in molte funzioni la ceramica ed
il metallo.
Gli oggetti vitrei in mostra sono stati così ricollocati nel
loro ambito d’uso originario, di cui si è tentato di evocare
l’atmosfera, dalla cucina alla tavola, dalla toeletta alla
farmacia. In alcuni casi si sono presentati i modelli ceramici
o metallici da cui i vetri derivano, a sottolineare come il
vetro si inserisca nel mercato antico sostituendo altri tipi
di prodotti, di cui imita spesso le forme più comuni.
Particolare rilievo è stato dato ad allo straordinario piatto
intagliato in vetro blu, che per la sua singolarità costituisce
il punto focale della rassegna.
L’esposizione è arricchita da una scelta di opere di ispirazione
"romana"- alcune delle quali realizzate appositamente per
l'occasione - dell’artista e maestro muranese Archimede Seguso,
recentemente scomparso. Le forme e le iridescenze antiche danno
vita a nuove, originali creazioni di Archimede, che, nel
suggellare la mostra, evidenziano ancora una volta la vitalità
inesauribile dell’arte vetraria e la linea di continuità tra
l’antichità ed il mondo contemporaneo.
Catalogo Edizioni G. Mazzotta
www.mazzotta.it

ISBN: 88-202-1370-2
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