dalle ore 9.30
Parole tra confini
Seminario
glossario per un dialogo interculturale
culture / etnie / identità / meticciato / multiculturalismo / relativismo culturale
Seminario con
Marco Aime insegna Antropologia culturale all’Università di Genova e Giuliano Carlini insegna Sociologia delle relazioni interculturali all’Università di Genova
a cura di Gilda della Ragione, Università di Genova
Proseguono gli appuntamenti di Meetix > Genova 08, il ciclo di incontri, concerti, mostre, seminari organizzato dalla Fondazione per la Cultura in occasione dell’anno europeo del dialogo interculturale.
Giovedì 4 dicembre, dalle ore 9,30 alle 18, a Palazzo Ducale, nella Sala del Munizioniere si svolgerà il seminario “Parole tra Confini. Glossario per un dialogo interculturale” con Marco Aime, docente di Antropologia culturale (Università di Genova) e Giuliano Carlini, docente di Sociologia delle relazioni interculturali (Università di Genova).
Sono previsti interventi di studenti e mediatori. L’appuntamento è a cura di Gilda Della Ragione, docente di Antropologia delle religioni, Università di Genova.
Parole come etnia, identità, meticciato, multiculturale sono entrate a fare parte della quotidianità, si possono incontrare nelle pagine dei giornali, nei blog, sollecitano la creatività dei pubblicitari, degli stilisti e degli chef. Sono parole di cui riconosciamo immediatamente i significati.
Ma i significati dati sono gli stessi per tutti?
Il multiculturalismo, ad esempio, può essere una semplice constatazione di un dato di fatto, perché oggi i fenomeni migratori hanno creato questa realtà, ma può anche essere una politica e può essere usato per connettere o separare, secondo il significato che gli si dà. E così è per molte altre parole di questo vocabolario prodotto dalla globalizzazione.
Parole dunque apparentemente familiari che nel corso del seminario si tenterà di ricondurre ad una prospettiva etno-antropologica. L’incontro servirà dunque a fornire ulteriori strumenti concettuali a quanti, nelle loro attività, già si confrontano con la complessità che tali parole rappresentano.
A tal fine sarà proposta una ricostruzione genealogica delle nostre parole, senza perdere di vista il loro attuale contesto di utilizzo. L’esigenza di mantenere un contatto con la concretezza delle parole, con le esperienze alle quali rimandano, ha suggerito di articolare ogni intervento in diversi momenti: alla breve presentazione di ogni parola seguirà un confronto sulle possibili interpretazioni e sugli eventuali fraintendimenti cui si può prestare.
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dalle ore 20.30
Il sipario di Maissa
Spettacolo teatrale
Tratto dal romanzo di Roberto Baghino "Il sipario di Maissa". Ed. L’Obliquo 2004
con Lisa Galantini
regia Aldo Ottobrino
musiche Paolo Silvestri
Ingresso libero

Il sipario di Maissa è un romanzo che narra il percorso di iniziazione all’eros e alla poesia di una giovane siriana. Maissa, appunto, figlia di genitori custodi di un’etica incardinata sui valori più retrivi di certo oscurantismo religioso islamico. Il termine stesso “sipario” non è solo un riferimento al velo che le viene imposto, ma allude anche alla parola poetica velata, abscondita.
La riduzione teatrale dell’autore stesso e la regia di Aldo Ottobrino hanno mirato proprio a questo: alla narrazione fisica e alla rappresentazione simbolica del percorso iniziatico di Maissa.
Sia per la poesia, sia per una bisessualità intesa anche come ricerca di maschile e femminile, di Anima e Animus. Un percorso di cui Lisa Galantini evidenzia molto bene tensioni e incertezze, umiliazioni e conquiste. Un monologo frutto della grande sensibilità con cui regista e attrice hanno saputo cogliere il forte desiderio di Maissa di andare “oltre”.
“Per me Maissa – dice l’autore – è soprattutto un pensiero libero, e il tentativo di una scrittura androgina. E che sia ambientato nel mondo arabo, questo pensiero libero, è soltanto un caso”.
info Tel. 340 3668760
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