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LA COMMENDA DELL'ORDINE DI MALTA
Arte e restauro di un ospedale genovese del Medioevo
Commenda di Prè
11 maggio - 2 settembre 2001
Il completamento dei lavori di restauro del complesso gerosolimitano genovese,
avviato fin dagli anni Sessanta del secolo scorso dalla Soprintendenza per i
Beni Ambientali e Architettonici della Liguria, d'intesa con il Comune di Genova,
ha posto con maggiore urgenza il problema della valorizzazione di uno dei più
straordinari complessi architettonici della regione, corrispondente ad una struttura
ricettiva di epoca medioevale ancora conservata.
Per questo motivo si è organizzata, in sinergia con l'Assessorato Cultura e
Spettacolo del Comune di Genova (l'ente che è proprietario dell'immobile) e la
Palazzo Ducale SpA, e con la collaborazione delle istituzioni e delle associazioni genovesi
che si sono adoperate per la valorizzazione del complesso (Ordine di Malta, Comitato Pro
Commenda), una mostra che prevede un itinerario attraverso la Commenda, vista non soltanto
nelle sue valenze storiche ed artistiche intrinseche, ma anche in rapporto con la città
il territorio e il bacino del Mediterraneo.
In particolare si prevede di riportare all'interno del complesso molte delle opere d'arte
presenti all'interno di chiese e oratori fino all'inizio del secolo XIX, oggi disperse in
città e anche fuori regione.
L'itinerario di visita sarà supportato da pannelli didattici, modelli in legno,
audiovisivi, sistemi didattici interattivi.
Al piano terreno della Commenda sarà ricostruita, con tecniche virtuali, una
corsia ospitaliera, basandosi sulle testimonianze documentarie e iconografiche
superstiti. Saranno anche riproposti i costumi dell'epoca relativi al personale medico e
ai monaci.
L'annesso oratorio di Santa Brigida accoglierà la ricostruzione di una
farmacia seicentesca, comprendente collezioni di vasi da farmacia di proprietà
del Comune di Genova, provenienti dal demolito ospedale genovese di Pammatone, ed
attrezzature medico-sanitarie dei secoli XVII-XIX, di proprietà della
farmacia Montini di Genova, messe gentilmente a disposizione per la mostra.
Al primo piano, ove si potrà vedere l'esposizione di opere d'arte già
presenti nel complesso e ora disperse in varie chiese genovesi, fra cui una cassa processionale
proveniente dal soppresso oratorio di Santa Consolata, una riproduzione della tavola di
Pier Francesco Sacchi, raffigurante i Quattro Dottori della Chiesa, ora al Louvre,
e una copia della tomba di Antonio Grimaldi, patrizio genovese caduto durante la conquista
di Cipro, ora sul fianco destro della Cattedrale di San Lorenzo.
Al secondo piano, le sale a ponente ospiteranno materiali e documenti relativi agli
aspetti dell'attività militare dell'Ordine e in particolare:
uniforme di guerriero ottomano, proveniente dal museo Stibbert di Firenze
plastico del Crac dei Cavalieri, proveniente dal Musée des Augustins di Tolosa (F)
plastico della Valletta, dal Museum of Fine Arts di Malta
tele raffiguranti battaglie navali sostenute dall'Ordine, provenienti dal Priorato dell'Ordine
di Malta all'Aventino (Roma), dalla Galleria di Palazzo Reale e dal Padiglione del Mare di Genova.
Nell'oratorio di San Giovanni Evangelista, recentemente restituito alla città, e
nell'attigua chiesa inferiore, vero gioiello di archiettura medioevale, si potranno
osservare gli affreschi recentemente riemersi dallo scialbo, con il supporto di pannelli
didattici.
L'esposizione prevede un numero di cento pezzi, fra dipinti su tela, acquerelli, disegni
d'archivio, sculture, reperti archeologici.
La mostra si è potuta realizzare grazie al contributo di vari sponsor, fra cui,
determinante, è stato quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia.
L'allestimento è stato curato dall'Architetto Giorgio Rossini della Soprintendenza e
dall'Architetto Albina Porfido del Comune e del Sig. Giuseppe Spadavecchia della Palazzo Ducale
SpA. Il montaggio è stato effettuato dalla squadra mostre del Comune e del Palazzo
Ducale.
Alcuni costumi sono stati appositamente realizzati dalla Sartoria comunale.
Il Curatore, Arch. Giorgio Rossini
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