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VAN DYCK
22 marzo 1997 - 13 luglio 1997
Grande pittura e collezionismo
La mostra ripercorre gli anni della permanenza a Genova di Anton
van Dyck (Anversa 1599 - Londra 1641), dal 1621 al 1627, ed offre
un suggestivo panorama del vivace ambiente culturale in cui
l'artista, giunto in città appena ventiduenne, potè
raggiungere la piena maturità espressiva.
In quegli anni Genova viveva infatti il momento del suo massimo
prestigio, testimoniato da una eccezionale vitalità
culturale che trovava riscontro nel fiorire di commissioni
artistiche di altissimo livello e nel sorgere di straordinarie
collezioni private. In questo ambiente carico di suggestioni
Van Dyck avviò il suo rapporto formativo con i modi della
grande pittura italiana, soprattutto con quella di Tiziano. Nel
rielaborarli originalmente non dimenticò, tuttavia, la
lezione di Rubens, che era stato suo maestro ad Anversa e lo
aveva preceduto a Genova nel primo decennio del secolo.
Oltre 100 le opere esposte, di Van Dyck e dei principali maestri
del suo tempo - Rubens, Caravaggio, Procaccini, Vouet, Gentileschi,
Strozzi, ma anche Tiziano, Tintoretto, Sofonisba Anguissola -
dipinti un tempo appartenenti alle straordinarie collezioni del
patriziato locale ed ora divise tra i principali musei del mondo
- La National Gallery di Washington e quelle di Londra e di
Edimburgo, Louvre ed il Prado, i Musei Capitolini, tra gli altri -
e le raccolte private italiane e straniere più prestigiose.
Il taglio non antologico della mostra permette un approccio del tutto originale con la pittura di Van Dyck e dei grandi maestri che concorsero in maniera determinante alla sua formazione.
Catalogo
Electa, www.electaweb.it

ISBN 88-435-5990-7
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