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1 FIRMA X 6
Sottoporticato
21 novembre 2002 al 2 febbraio 2003
In mostra opere di Bernazzoli, Biassoni, Costantini, Veruggio, Luzzati e
Piombino
La mostra è realizzata con il contributo di ERG
in collaborazione con Palazzo Ducale spa
progetto e realizzazione Archivio storico della pubblicità/Corigraf,Genova
a cura di Mario Piazza, presidente Aiap associazione italiana progettazione
per la comunicazione visiva
coordinamento scientifico Mario Piazza, Francesco Calaminici, Anna
Zunino, Sergio Noberini
in collaborazione con Fondazione Ansaldo
Paolo Bernazzoli, Marco Biassoni, Anna Costantini, Flavio Costantini, Emanuele
Luzzati, Ettore Veruggio, Beppe Veruggio
contributi e testimonianze Arnaldo Bagnasco, Riccardo Garrone, Franco
Sborgi
pubblicazioni
catalogo mostra Una firma per sei, ediz. Corigraf/Archivio storico
della pubblicità
catalogo Umberto Piombino scultore, edizioni Tormena
Nella Genova della fine degli anni Cinquanta, anni di grande fermento artistico,
si formò un gruppo di autori interessati a sperimentare nuovi linguaggi
nel campo della grafica, della pubblicità, della comunicazione, del
teatro, della scultura, della scenografia e delle arti applicate in genere.
I clienti erano le grandi Compagnie di navigazione, le più importanti
aziende petrolifere, la grande industria siderurgica, i cantieri navali,
la Fiera eil porto.
Per loro, Dario Bernazzoli, Marco Biassoni, Flavio Costantini, Ettore Veruggio,
Emanuele Luzzati e Umberto Piombino fecero manifesti, marchi e cataloghi;
progettarono allestimenti, arredi e elementi decorativi; inventarono storie
e personaggi; realizzarono illustrazioni, stoffe e animazioni, ceramiche
e sculture.
Alcuni di loro fondarono nel 1956 uno studio grafico per dare risposte più
professionali e organizzate. Lo chiamarono "Firma", a sottolineare un tratto
di distinzione, la necessità di uno stile originale e moderno per
la comunicazione, ma anche un segno collettivo dove i sei protagonisti di
questa storia potevano interagire e trovare le future strade individuali.
Luzzati a suggello di questa impresa plasmò un magnifico pannello
in ceramica con i "quattro cavalieri di Firma".
Li raffigurò in marcia guidati da Bernazzoli a cavallo (con il suo
fido scudiere Cesarino culo grosso e cervello fino), protetti da una apposita
santa (Santa Firmina, a ognuno una tettina), ma anche attorno a un tavolo
di lavoro già colmo di clienti importanti: Esso, Shell, Erg, Italia
di Navigazione, Italsider, Siderexport, Ilva, Costa (olio e navi) etc. Piombino,
bizzarro scultore sui generis, fu una sorta di lieve cerimoniere dello studio
con assidue e quotidiane frequentazioni. Tutti insieme fecero tesoro del
clima culturale di quegli anni: i forni degli artigiani di Albisola, gli
incontri con gli artisti (da Fontana a Jorn) e i galleristi, il teatro e
il cinema.
La mostra e il catalogo presentano per la prima volta in forma documentata
le "origini" di questi autori, che oggi conosciamo per le opere dei periodi
successivi: dalle acqueforti e dai quadri di Bernazzoli, al lavoro per il
teatro e l’animazione di Luzzati, dalle grandi serie artistiche di Costantini,
alle sculture di Piombino, dai caroselli e alle strisce di Biassoni, agli
arredamenti e ai quadri di Veruggio.
Sul finire degli anni '50 la figura più compiuta era in realtà
quella di Bernazzoli, da vent’anni sicura "firma" del cartellonismo italiano.
Formatosi da autodidatta negli anni '30 presso gli stabilimenti litografici
della Barabino & Graeve, fu affascinato dal lavoro di Dudovich, Sepo, Cappiello,
i grandi disegnatori italiani di manifesti. Ne seguì con successo
le orme soprattutto con una grande quantità di bozzetti, tavole e
manifesti per la Esso Standard Oil e per le grandi compagnie di navigazione,
dove il suo personale segno fu capace di dar forma a oggetti plasmati e
sospesi di grande fascino comunicativo.
Attorno a Bernazzoli si uniranno tre giovani grafici molto più giovani,
Biassoni, Costantini e Veruggio. Ognuno con proprie peculiarità e
con grandi aspirazioni, capaci però di confrontarsi e di fondersi
in uno stile unitario. Nascono così magnifici manifesti, ricercate
pubblicazioni aziendali (per Esso, Shell, Erg) dove il perfezionismo ossessivo
di Costantini è già manifesto, e la leggerezza e il minimalismo
del tratto nelle strisce e nei personaggi (il Lingottino, il Prode Anselmo)
di Biassoni è già compiuto. E magnifici stand dove l’esperienza
di Bernazzoli si arricchisce della qualità formale e progettuale
della grafica di Veruggio, il più funzionalista del gruppo e non
a caso poi apprezzato disegnatore di interni e di arredi.
Ma assieme a loro sono sempre vicini Piombino, che si presta a fare da comparsa,
insieme a Costantini, per la pubblicità sul "Rivenditore Esso" e
a realizzare fantastici marchingegni scenici con materiali poveri, e Luzzati
che offre il suo segno già maturo e consapevole per gli allestimenti
fieristici.
Al di là di questo momento organizzato professionalmente, questi
sei autori continueranno a frequentarsi e a trovare momenti di lavoro in
comune, come la magnifica serie di bozzetti e progetti, per la prima volta
in mostra, per i tessuti di Firma Boutique del 1964. Qui ritroviamo il festoso
mondo di Luzzati, il decorativismo critico di Costantini, i grafismi di
Veruggio e il lirismo di Biassoni, ripensati ed espressi per una notevole
quantità di tessuti che saranno una scoperta per molti.
La mostra infine ospiterà alcuni pezzi per illustrare gli sviluppi,
in verità più noti, di questi autori, ma che possono essere
messi a confronto con le sperimentazioni visive degli anni Cinquanta e documentare
una linea ininterrotta di quel clima positivo della città ligure.
In mostra una selezione di manifesti, bozzetti originali, litografie, tessuti,
ceramiche, films d’animazione, documentari e testimonianze video, provenienti
dall’ Archivio storico della pubblicità di Genova, dagli archivi
degli autori e da collezioni private.
Nel percorso espositivo è presente una sezione speciale, a carattere
antologico, dedicata all’opera scultorea di Umberto Piombino.
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