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     Mostra monografia 
			GIO BATTA AIRALDI - lo Spazio e il Simbolo 
			Saletta al Porticato e Porticato, Palazzo Ducale 
			Dal 7 giugno al 10 luglio 2003 
			 
  
			
			
			A Genova, venerdì 6 giugno alle ore 17,30 verrà presentata a Palazzo Ducale 
		(Sala del Minor Consiglio) la monografia Gio Batta Airaldi - Lo Spazio e il Simbolo, 
		promossa dall’Accademia Ligustica con il contributo di Banca Carige e d’intesa con Palazzo 
		Ducale S.p.A., corredato dal saggio storico-critico di Alessandra Gagliano Candela, 
		con contributi e testimonianze di Tiziana Leopizzi, Paolo Lingua e Raimondo Sirotti, 
		biografia, schede e repertorio delle opere di Laura Welters. 
		Interverranno Elena Pontiggia, Germano Beringheli, Paolo Lingua, Raimondo Sirotti.
  
		Alle 18,30 sarà inaugurata la mostra con lo stesso titolo, allestita nella Saletta 
		al Porticato e nel Porticato, la quale costituisce il punto di partenza per la grande mostra 
		che si estende nella città di Genova e nella Regione ed oltre, dove sono le opere che 
		Airaldi eseguì per luoghi ed edifici pubblici e chiese e che sarà possibile 
		visitare grazie ai percorsi stabiliti per l’occasione.
 
  
		GIOVANNI BATTISTA AIRALDI (Albenga 1914-Genova 1998) 
		Ha studiato a Genova e a Roma, e svolto accanto all’attività di scultore quella di insegnante presso le Scuole
		Civiche fino al 1977. È stato inoltre insegnante presso il Seminario di Genova, membro della Commissione di 
		Arte Sacra per l’Archidiocesi di Genova, membro della Commissione Edilizia del Comune di Genova, Cavaliere della 
		Repubblica. 
		Scultore duttile e versatile, ha lavorato per oltre cinquant’anni in particolar modo a Genova ed in Liguria, 
		dal 1936 quando partecipò alla II Mostra d’arte del giovane fascista , vincendo il terzo premio, fino all’ultima 
		mostra nel 1995 presso la Galleria Ellequadro. 
		Nella sua lunga attività ha sperimentato i materiali più diversi, dal marmo, al bronzo, alla ceramica 
		al perspex, raggiungendo risultati di grande intensità. 
		Formatosi nella cultura dei valori plastici, é stato vicino a Guido Galletti, per poi sviluppare un suo 
		personale linguaggio nel quale la rarefazione e la scarnificazione delle forme, giunge negli anni ottanta ad esiti 
		astratto geometrici  di forte valenza simbolica. 
		Artista molto attivo in ambito religioso, ha eseguito altari, fonti battesimali ed arredi per oltre trenta chiese 
		a Genova, per il santuario di Nostra Signora di Fatima a Roma, tombe e monumenti funebri nel cimitero di Staglieno 
		e in altri cimiteri liguri. 
		Numerose anche le commissioni pubbliche, dal busto in memoria di Maria Mazzini (1956-Genova, Piazza Corvetto) a quello
		di F.Gallino nella Biblioteca Gallino di Sampierdarena.
 
  
 
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