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Sala permanente dedicata a Oscar Saccorotti
Presso Sala Didattica, Palazzo Ducale.Orario: martedì 10.00-13.00 / giovedì 15.00-18.00
ingresso libero
Esposte 29 opere dell’Artista, tra incisioni, olii, pastelli e ceramiche, donate dalla moglie Raffaella Solari.
A cura di Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura
tel. 010 5574064/065
Fax. 010 5574001
EMail: biglietteria[AT]palazzoducale[PUNTO]genova[PUNTO]it

Inaugurazione novembre 2001
A 15 anni dalla sua scomparsa, Oscar Saccorotti, un artista insigne la
cui biografia e creatività percorrono quasi l’intero arco
del secolo scorso, legato alla Liguria da un sentimento profondo, entra
a Palazzo Ducale con 29 sue opere tra incisioni, oli su tela, pastelli
e ceramiche.
Questo evento creato dalla munificenza della moglie dell’artista
Signora Raffaella Solari che fu ispiratrice di Saccorotti per tutta la
vita, costituisce il primo passo verso la creazione di un'esposizione
permanente di opere d’arte di assoluto valore che il Palazzo Ducale
intende realizzare. Oscar Saccorotti nasce a Roma nel 1898. I numerosi
trasferimenti della famiglia lo conducono a Udine, dove, ancora adolescente,
frequenta la bottega del decoratore Leo Basaldella, il padre di Afro e
Mirko. Dopo la prematura morte del padre, si trasferisce a Genova, presso
uno zio materno. È qui che, insieme al fratello Fausto, esegue
decorazioni murali alle dipendenze di Ezio Bifoli e partecipa all’Esposizione
Internazionale di Genova del 1914. Alla fine della I guerra mondiale,
comincia a introdursi nell’ambiente artistico e letterario genovese:
conosce il poeta e critico Adriano Grande, che lo presenta a Montale,
frequenta Francesco Messina e lavora per i Coppedè; nel 1920 conosce
Arturo Martini e stringe un profondo legame di amicizia con Camillo Sbarbaro.
Nel frattempo produce, con il fratello, giocattoli di legno dipinto: l’attività
decorativa e l’interesse per la componente artigianale del suo mestiere
di artista continueranno ad essere, anche negli anni successivi, una costante
di tutta la sua produzione. Alla metà degli anni Venti entra a
far parte del gruppo di giovani artisti che gravitano intorno alla figura
di Mario Labò: fra questi, alcuni dei nomi più rilevanti
del panorama artistico ligure del momento, Paolo Rodocanachi, Lucia Morpurgo,
Emanuele Rambaldi e Nanni Servettaz. Grazie alla mediazione di Labò,
viene introdotto nell’ambiente milanese dell’avanguardia.
Nel 1927 espone alla Terza Biennale di Arti Decorative di Monza e firma
un contratto con la Galleria L’Esame di Milano, poi Galleria Milano,
con la quale manterrà stretti contatti fino ai primi anni Trenta.
Nella stessa Galleria esponevano alcuni tra i principali protagonisti
di Novecento, Sironi, Carrà, Salietti, Tosi, De Pisis, Marussig.
L’intensa attività pittorica, segnata in un primo momento
da una adesione molto personale ai motivi novecentisti, si alterna a quella
di disegnatore di arredi (per la ditta D.I.A.N.A. di Genova) e di decoratore
di interni per edifici pubblici e privati. Gli anni Trenta, fino allo
scoppio del secondo conflitto mondiale, segnano la sua partecipazione
alle principali mostre in Italia - le Biennali di Venezia del 1930, '32,
'34, '36 e '40, la II e III Quadriennale di Roma –
e, grazie all’interessamento di Antonio Maraini, ad importanti esposizioni
all’estero (a Vienna e Berlino). A partire dal secondo dopoguerra,
mentre dirada l’attività espositiva fuori Genova, inizia
a dedicarsi all’incisione ed intensifica la produzione legata alle
arti applicate, con nuova attenzione per la ceramica. Nel 1949 conosce
Raffaella Solari, che sarà moglie adorata e ispiratrice per tutta
la vita. Il ruolo di protagonista del rinnovamento artistico in Liguria
svolto da Saccorotti tra le due guerre è riportato all’attenzione
della critica nel 1967 da C. L. Ragghianti, che lo include nella importante
rassegna fiorentina Arte in Italia 1915 – 1935. Nel 1976 restaura
ed arreda a Megli, sulle alture di Recco, "Il pettirosso",
la splendida casa - studio immersa nel verde, dove muore nel 1986 all’età
di 88 anni. Dopo la sua scomparsa, le mostre antologiche curate rispettivamente
da G. Bruno all’Accademia Ligustica nel 1988 e a Palazzo Bagatti
Valsecchi di Milano nel 1989 e da G. Giubbini al Museo d'Arte Contemporanea
di Villa Croce nel 1994 hanno permesso una attenta rilettura della sua
opera.
L’intera opera grafica di Oscar Saccorotti, costituita da centocinquantatre
fogli incisi all’acquaforte, è stata donata dalla moglie
dell’artista all’Accademia Ligustica di Belle Arti nel 1989
Conferenza stampa
Palazzo Ducale, 14 novembre 2001
Sono intervenuti: Arnaldo Bagnasco, Presidente Palazzo Ducale - Giuseppe Pericu, Sindaco di Genova - Prof. Giorgio Olcese

La Sposa
1958

Il cielo nella serra
1976

Autoritratto su tavolozza
1979

L'albero, paesaggio di Albaro
1921

