Uguali e diverse: la rivoluzione femminile


Elda GUERRA, Chiara SARACENO

sabato 6 aprile, ore 17 Sala del Maggior Consiglio


I cambiamenti nelle aspettative e nei comportamenti delle donne, di cui i movimenti delle donne sono stati insieme detonatore ed esito, hanno messo radicalmente in discussione sia assetti sociali, sia rappresentazioni della normalità, apparentemente ovvi e consolidati, se non dati come “radicati in natura”.
Ne sono usciti più o meno profondamente trasformati innanzitutto la famiglia, ma anche gli spazi “pubblici” del lavoro, della politica, della comunicazione. Questi cambiamenti, tuttavia, non sempre sono stati accompagnati vuoi da simmetrici, complementari, mutamenti nei modelli di genere maschile e nelle gerarchie di genere che operano implicitamente o anche esplicitamente in molti settori della vita sociale, vuoi da una riorganizzazione della società (orari di lavoro, sistema dei servizi, ecc.) all’altezza dei cambiamenti operati dalle donne. Al contrario, alcune trasformazioni avvenute, soprattutto nel mercato del lavoro (e forse anche nel modo di fare politica), scombinando le regole del gioco, hanno spiazzato alcune aspettative di cambiamento positivo – “il mondo sognato” – non solo per sé, ma per le proprie figlie, della generazione delle donne che aveva dato vita ai movimenti degli anni settanta. Accanto al sorgere di nuovi movimenti di giovani donne, si assiste da un lato ad un ampliamento delle disuguaglianze, anche tra donne, dall’altro a fenomeni di arretramento e backlash.

Uguali e diverse: divenire soggetti nel “secolo breve” Protagoniste dell’intero Novecento, generazioni di donne hanno rivendicato maggiore uguaglianza e nuove libertà mettendo radicalmente in discussione rapporti e culture di genere profondamente radicate. Di questa vicenda lunga e complessa saranno messi in luce alcuni passaggi cruciali, sullo sfondo dei più generali mutamenti sociali e culturali del secolo. Una prima parte sarà dedicata ai movimenti delle donne sulla scena internazionale tra le due guerre mondiali fino alla presenza nelle resistenze europee e la prefigurazione del rapporto tra diritti delle donne e diritti umani nella Dichiarazione Universale del 1948. Rilievo centrale avranno poi gli anni ’60 e ’70 tra Stati Uniti ed Europa con l’emergere dei femminismi contemporanei e l’affermazione, per molti aspetti dirompente, di una differente soggettività. Infine nella parte conclusiva lo sguardo si allargherà nuovamente con una focalizzazione sulle reti internazionali delle donne e sulle agende politiche per il nuovo millennio attraverso i grandi appuntamenti mondiali degli anni ’80 e ’90 fino ai movimenti dell’oggi.

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