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Mandylion. Intorno al Sacro Volto

Mostra
"Mandylion. Intorno al Sacro Volto"

Museo Diocesano

Approfondimenti
www.palazzoducale.genova.it/mandylion

La mostra

La mostra

La mostra

La motra sarà l'occasione per conoscere e visitare il Museo Diocesano antica residenza dei Canonici della Cattedrale di San Lorenzo.
All'interno di uno splendido chiostro, edificato alla fine del XII secolo e impreziosito da solai affrescati, sono esposti reperti archeologici, importanti gruppi scultorei, luminosi fondi oro: il Polittico di S. Bartolomeo di Barnaba da Modena e il Polittico della Trinità del Maestro di S. Maria delle Vigne (sec. XIV), e pale d'altare che rievocano l'alto livello qualitativo della pittura a Genova tra Cinquecento e Settecento (Perin del Vaga, Luca Cambiaso, Domenico Fiasella e Gregorio De Ferrari).
Una sezione tessile ospita vari esempi di quella produzione serica che rese la città famosa in tutta Europa, tra cui un prezioso paliotto, il Compianto su Cristo morto, realizzato da un ignoto ricamatore fiammingo nel 1515, mentre un'altra sezione riunisce argenti di uso liturgico.
Un ricchissimo patrimonio di opere d'arte che attesta la profonda tradizione cristiana e i fasti di una Repubblica che, nel 1637, aveva voluto incoronare la Vergine Maria "Regina della Città".

Informazioni Utili

Sede della mostra
Museo Diocesano
via Tommaso Reggio 20 r, Genova

Orario
Aperta tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.30
I gruppi, su prenotazione, possono richiedere la visita in altri orari

Prezzo del biglietto
intero € 7,50
ridotto € 6,50
scuole € 3,00

Per informazioni
+39 010 2541250
(negli orari di apertura del Museo)
+39 010 562390
www.palazzoducale.genova.it
museodiocesano.ge@libero.it

Prenotazioni
+39 010 562390 tel./fax
EMail: biglietteria[AT]palazzoducale[PUNTO]genova[PUNTO]it

Catalogo
Skirà


Mandylion
Intorno al Sacro Volto da Bisanzio a Genova

Il Mandylion, ossia l’icona del Sacro Volto di Genova custodita nella chiesa di San Bartolomeo degli Armeni, è una delle più misteriose immagini del Salvatore.
Arrivato in città nel tardo Trecento come dono dell'imperatore bizantino Giovanni V Paleologo al capitano e poi Doge genovese Leonardo Montaldo, venne destinato da questi, prima di morire, al monastero di San Bartolomeo degli Armeni.
Le vicende del Madnylion sono narrate sulle formelle della splendida cornice paleologa che la racchiude; altro cimelio orientale di gran pregio è il tessuto con animale alato entro due rotae, il velo che avvolgeva la sacra immagine, del quale esiste un pendant nel Museo Storico Statale di Mosca.
Nella mostra installata al Museo Diocesano il filo conduttore è il viaggio. Secondo la tradizione, lo stesso Mandylion non fu dipinto da mano umana, ma sarebbe l'impronta miracolosa del viso di Cristo sopra un panno. Fu inviato da Egli in persona al Re Abgar di Edessa, e nell'anno 944 la sacra reliquia fu trasferita a Costantinopoli, dove diventò il palladio della città imperiale. Da lì parte più di quattro secoli più tardi il Sacro Volto, che fino a oggi si conserva a Genova. L'esposizione vuole permettere allo spettatore di "conoscere" l'immaginereliquia nella sua valenza storica, spirituale e artistica attraverso un doppio viaggio, uno "esterno" e uno "interno" all'oggetto.
Il primo, da Gerusalemme fino a Genova, si incentra su un incontro del tutto straordinario, perché dal monastero di Santa Caterina sul Monte Sinai (Egitto) arriva in occasione della mostra il famoso Dittico di Abgar, dipinto verso la metà del secolo X; esso costituiva originariamente un trittico la cui parte centrale doveva raffigurare un Sacro Volto, dalle misure esattamente corrispondenti a quelle del Mandylion di Genova. L'incontro proposto in mostra, oltre a consentire uno studio comparativo tra le due opere, invita anche a una riflessione storica ed ecumenica sulle radici comuni del Cristianesimo orientale e occidentale.
Il secondo viaggio si caratterizza come un'analisi archeologica del Mandylion in quanto oggetto sacro complesso e composito, il quale si racconta e si disvela attraverso un approccio lento che parte dalla cornice, passa attraverso i tessuti, arriva infine alla tavola stessa, lungo un percorso espositivo che s'identifica con un percorso di riflessione.
I due "viaggi" che portano all'incontro del Mandylion genovese con le tavolette del Sinai saranno accompagnati da importanti manoscritti miniati dei secoli XI e XII concernenti la leggenda dell'immagine, e da alcuni reliquiari bizantini arrivati anticamente in Occidente. Le ultime sezioni, infine, presentano aspetti fondamentali della "vita" politica e religiosa del Mandylion a Genova, dalla copia che fu apposta sopra una delle porte della città nel primo Cinquecento, alla sua valutazione liturgica e storiografica dal periodo della Riforma in poi.




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Interno del Museo Diocesano
Interno del Museo Diocesano