Un'avventura utopica, sfociante a volte nell'"archiscultura", che vede artisti e architetti - da Kasimir Malevich a Alexandr Rodchenko, da Antonio Sant'Elia a Fortunato Depero, da Ludwig Mies van der Rohe a Piet Mondrian, da Le Corbusier a Frederick Kiesler, da Constant a Jean Dubuffet, da Frank Gehry a Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen - impegnati a disegnare spazi, volumi e percorsi ideali, basati su colori e forme che non provengono dalla funzionalità, ma dalla creatività pura, visiva e plastica, tipica della ricerca visuale, in una comune ipotesi d'intervento sulla città e sulla vita.
Per meglio esemplificare l'interazione tra le diverse forme espressive così tipico dell'utopia moderna
prima e dei linguaggi contemporanei degli ultimi decenni dopo, le prime due sezioni della mostra hanno al loro
interno momenti dedicati ad espressioni artistiche diverse, quali, ad esempio, la fotografia, il cinema, la letteratura,
sempre in relazione al soggetto architettonico. Il percorso della mostra, una sorta di jam session delle arti - pittura,
scultura, film, fotografia, libri - e dell'architettura, è il frutto della collaborazione tra il curatore e Gae
Aulenti, che insieme hanno già dato vita alla mostra dedicata all'arte italiana proposta dal Guggenheim Museum
di New York nel 1994 ("The Italian Metamorphosis, 1943-1968"), avvalendosi del contributo di Pierluigi Cerri per il progetto grafico.
La mostra è articolata in tre parti: la prima dedicata agli architetti e agli artisti delle Avanguardie storiche, fino
agli anni Sessanta compresi (1900-1970); la seconda, che abbraccia più specificatamente il periodo contemporaneo
(1970-2000); la terza, che vede realizzate nelle piazze, nelle strade e nei cortili di alcuni palazzi storici di Genova
strutture effimere a firma dei maggiori artisti e architetti del mondo.
L'itinerario delle installazioni contemporanee parte da Piazza Caricamento, dove è collocato il Teatro del Mondo di
Aldo Rossi: ricostruito grazie a Coopsette, il Teatro è un omaggio simbolico a tutta l'architettura che ha guardato
all'arte e da essa ha tratto suggestioni e strumenti. In Piazza San Lorenzo si può vedere il modello di un edificio
di Frank Gehry, mentre da Piazza Matteotti, dove sono collocate le installazioni di Pedro Cabrita-Reis, Alessandro Mendini e
Van Lieshout, il percorso attraversa i cortili di Palazzo Ducale, con gli Igloo di Mario Merz, la scultura di Claes Oldenburg
e Coosje van Bruggen e l'installazione Wave UFO di Mariko Mori, prosegue in Piazza De Ferrari, con Gaetano Pesce e il
suo Chiosco per Genova 2004 e il progetto di Pierluigi Cerri per il cantiere della metropolitana, tocca piazza Corvetto
con Renzo Piano, scende verso Piazza Fontane Marose e Piazza San Matteo, con le installazioni, rispettivamente, di Hans
Hollein (The Golden Calf, 2004) e Anselm Kiefer (Cornelia, 2003), e percorre Strada Nuova, dove Palazzo Lomellino ospita il
modello del progetto Togok Towers di Rem Koolhaas e il cortile di Palazzo Tursi ospita i Giardini di vetro di Andrea Branzi.
Ogni installazione è stata realizzata grazie alla coproduzione di imprese e società che guardano alla
contemporaneità come a un valore della propria cultura aziendale, da Permasteelisa alle società francesi
Civra e Altran, da Leggeri S.p.A. a Abet Laminati, da Berti Pavimenti a Ceramiche Marazzi, da Metropolitana di Napoli
e Ansaldo a Intergroup Italia, e ancora Elsa Peretti Foundation, Bisazza, Flos, GRP, Haas Fertigbau, OTS
e la società genovese Aster.
La mostra si propone di coinvolgere la città di Genova nel suo complesso, non solo tramite le installazioni realizzate
da artisti e architetti contemporanei, ma anche attraverso l'utilizzo dei cartelloni solitamente impiegati per scopi pubblicitari
grandi 6x3 metri, che vengono utilizzati per presentare immagini di fotografi e disegni di artisti e architetti e che sono
collocati in cinquanta punti distribuiti in tutta la città, una sorta di espansione visiva della mostra nell'intero
tessuto urbano. Questo progetto, interamente prodotto dalla Federico Motta Editore, rappresenta un'inedita ma necessaria
trasformazione della città intera, vera destinataria di ogni idea architettonica, in unico, grande luogo espositivo: da
levante a ponente, in questo modo, "Arti&Architettura, 1900/2000" propone una rassegna di disegni e fotografie ideate
appositamente da alcuni dei più famosi artisti, architetti e fotografi, tra cui Gabriele Basilico, Olivo Barbieri,
Greg Lynn, Jean Nouvel, Franco Purini, Massimo Scolari, Luisa Lambri, Mimmo Jodice, Arduino Cantafora, Gordon Matta-Clark.
Il catalogo in due volumi che accompagna la mostra, edito da Skira, si propone come una pubblicazione esaustiva sull'argomento
e si avvale del contributo di studiosi italiani e stranieri - storici dell'arte e dell'architettura, filosofi, storici del
cinema e della fotografia - nonché una cronologia degli eventi storico-artistici e una bibliografia generale: più
di ottocento pagine, oltre mille immagini a colori e in bianco e nero e il contributo di oltre venti autori restituiscono al
lettore la complessità di una mostra che, tra arte architettura, fotografia e cinema, attraversa tutto il Ventesimo
secolo e propone uno sguardo sull'oggi.
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