La rivoluzione conservatrice


Marco TARCHI

domenica 15 aprile, ore 11 Sala Liguria


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Rivoluzione conservatrice, per molti, è un ossimoro, una contraddizione in termini, un non senso.
La pensavano diversamente quegli intellettuali - filosofi, storici, giuristi, letterati - che nei primi tre decenni del XX secolo, in una Germania scossa da una serie di crisi di grande impatto sociale, economico, culturale e spirituale, non riconoscendosi più nelle intersezioni del panorama politico e ideale ereditato dal passato, cercarono di trasgredirne i confini, oltrepassando la linea divisoria tra sinistra e destra. Il loro obiettivo di fondo era la coniugazione di alcune delle linee di sviluppo della Modernità, a partire a quelle imposte dal progressivo dominio della Tecnica, con principi e stili di vita che si ricollegavano alla tradizione. Lo stesso anelito suscitò in altri paesi fenomeni simili, creando una variegata corrente di pensiero che ha lasciato ai posteri una controversa eredità, fatta di interrogativi - e risposte - radicali alla crisi di senso che travaglia la nostra epoca.


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