Crociate e rivoluzione

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Franco CARDINI, Antonio MUSARRA

giovedì 12 aprile, ore 11 Sala del Maggior Consiglio


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Le crociate: una rivoluzione?
Si definisce ordinariamente con il termine "crociata" un evento a carattere militare legittimato da un apposito atto della Santa Sede che ordinandolo lo legittima fissandone caratteri e limiti; e con il termine "crociate" i singoli eventi storici verificatisi a partire dalla fine dell'XI secolo che hanno assunto - a posteriori o nell'immediato - tale denominazione o che al contenuto di essa si possono assimilare. Nella lunga stagione della "storia delle crociate", che possiamo (a parte alcuni precedenti paratipologici e alcuni epigoni) indicare nei secoli XI-XVIII, si è distinta una prima fase, all'origine caratterizzata dalla volontà di conquistare, conservare o riconquistare la città di Gerusalemme e di contribuire, con spedizioni militari talora rivolte formalmente a scopi diversi, alla sua tutela (secc. XI-XV); e una seconda fase caratterizzata invece dalla necessità - condivisa da alcune potenze europee - di tutelare il continente europeo, considerato altresì la culla e il centro della Cristianità, dall'invasione e/o dalla conquista da parte di potentati musulmani, tra i quali principalmente s'indicava quello ottomano(secc. XV-XVIII).
In seguito, "idea" e "spirito" di crociata sono riaffiorati più volte in modo tuttavia disordinato e ambiguo, a indicare qualunque guerra concepita per la difesa della civiltà contro la barbarie: tale accezione ha evidentemente provocato repliche contrapposte, tese a "disincarnarla" o a combatterla. Il "mito della crociata", analizzato da studiosi come Paul Alphandéry e Alphonse Dupront nonché contestato da Christofer Tyerman che ne ha analizzato "l'invenzione", possiede un nucleo "rivoluzionario" nella sua sostanza di tipo escatologico-apocalittico, nel suo autoimmaginarsi come "ultima" e "definitiva" delle guerre. In questo senso la crociata palesa la sua permeabilità rispetto a un atteggiamento mitoantropologico e metastorico di tipo totalitario.

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