Una rivoluzione nell'arte

Attenzione! L'incontro con il professor Montanari è rimandato a data da destinarsi, a causa di un'improvvisa indisposizione


Tomaso MONTANARI

venerdì 13 aprile, ore 16 Sala del Maggior Consiglio


Santa Caterina dei Funari è una piccola chiesa ricostruita durante il secondo Cinquecento nel più piccolo rione di Roma: è spesso chiusa, nessun turista ci capita, pochissimi romani la conoscono. Ma è proprio qui che, nel 1599, fu chiaro per la prima volta che nell'arte italiana era avvenuta una rivoluzione.
È qui, sull'altare della prima cappella destra, che fu infatti collocata la prima opera pubblica romana di Annibale Carracci: la Santa Margherita. Fu una bomba: simile a quella che esplose centosettant'anni prima nell’animo di chi entrò nella Cappella Brancacci di Firenze, e vide le ombre e i corpi di Masaccio avendo negli occhi i colori estenuati e le figure affilate del Gotico internazionale. Tra i pittori che accorsero a vedere quel quadro ce ne fu uno davvero rivoluzionario: Michelangelo Merisi da Caravaggio