La rivoluzione dei Templari


Simonetta CERRINI

sabato 14 aprile, ore 11 Sala del Minor Consiglio


All'inizio del XII secolo, a Gerusalemme, nasce un ordine religioso che rivoluziona l'immaginario della società medievale: i Templari.
A dispetto della tripartizione fra oratores (religiosi), bellatores (combattenti) e laboratores (lavoratori), i "poveri cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone" riunificano il religioso al combattente. Nel 1129, a Troyes, con l'aiuto di san Bernardo di Clairvaux, ricevono una regola che possiamo definire rigorosamente "antiascetica" per dei frati e coraggiosamente "antieroica" per dei cavalieri.
La rivoluzione dei Templari, dichiarata dalla regola e dagli statuti del Tempio, ridisegna il ruolo dei laici nella società cristiana dell'epoca, dà spazio alla loro iniziativa spirituale, promuove le espressioni religiose popolari comuni anche al mondo ortodosso e a quello islamico, attenua le differenze di classe affermando la realtà della fratellanza, riconosce la dignità del lavoro, riconosce la necessità per i laici di accedere ai testi religiosi traducendoli nelle diverse lingue volgari e rinuncia ai beni materiali e ai privilegi tipici della classe dei bellatores in virtù di una scelta radicale di povertà. In breve, il Tempio si diffuse in Terrasanta e in tutta l'Europa, diventando una potenza militare ed economica internazionale, che fu annientata agli inizi del XIV secolo dal re di Francia Filippo il Bello in quello che fu definito il primo processo politico della storia europea.
Nel 1312 papa Clemente V soppresse il Tempio e nel 1314 il rogo dell'ultimo maestro Jacques de Molay ne decretò la fine simbolica, ma anche l'inizio di una sfolgorante leggenda.


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