Antifascismo come rivoluzione?


Mario ISNENGHI

sabato 14 aprile, ore 15 Archivio Storico


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Superare l'impotenza politica dell'Aventino, subalterna alle scelte della Monarchia, e andare oltre i "Martiri", testimoni e simbolo di una sconfitta, gloriosa, ma sconfitta.
Dopo Matteotti, Amendola, Gobetti, costruire una ripartenza . "Pensiero e azione" -di nuovo- di confinati, carcerati, esuli. Comprende autocoscienza e autonarrazioni di una classe dirigente alternativa. Gramsci, il ripensamento segreto della storia d'Italia. Politiche della memoria da riversare in azione: Emilio Lussu, teorico delle insurrezioni, č attivo anche su quel terreno. Nello Rosselli, giovane 'grande storico', studia il Risorgimento di sinistra. Silvio Trentin rivoluziona lo Statuto. Foa e Mila, in carcere, si ispirano a Orsini, detestando Pellico. Si tratta anche di contendere la Grande Guerra al fascismo; e di ricucire -nel variegato mondo, transcontinentale, dei fuorusciti- scelte antitetiche, interventisti e neutralisti, Battisti e Matteotti, Turati e Rosselli, borghesia e proletariato, Nazione e internazionalismo. Continuitā o discontinuitā? L'appello dei comunisti ai 'fratelli in Camicia Nera' suona come nel 1861 quello di Depretis ai repubblicani: spezzare la propria vita in due! Stavolta, naturalmente, andando non verso destra, ma verso sinistra.


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