La commune étudiante


Alain SCHNAPP

sabato 14 aprile, ore 16 Sala Liguria


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La rivolta studentesca del maggio 1968 è un evento inaspettato, una sorta di shock che da un giorno all'altro ha messo in discussione l'establishment.
L'edificio, che sembrava così solido, della Quinta Repubblica aveva vacillato e nessuno né il governo e i suoi sostenitori, né gli stessi che manifestavano nelle facoltà e nelle fabbriche, avrebbe potuto prevedere che, dopo il 14 maggio, la voce di decine di migliaia di manifestanti avrebbe portato così lontano le loro istanze, tanto che la crisi del regime divenne visibile a tutti. Nel cortile della Sorbona, il 3 maggio, gli "arrabbiati" di Nanterre si erano uniti ai militanti del UNEF in segno di protesta, sia contro l'incendio del sindacato studentesco locale da parte di alcuni attivisti del movimento estrema destra "Occidente" sia contro la convocazione degli studenti di Nanterre da parte del consiglio disciplinare dell'università. L'ingresso simbolico della polizia sotto la guida del Segretario Generale dell'Università di Parigi avrebbe innescato il classico ciclo di repressioni e dimostrazioni ben noto al movimento studentesco ma che non si era mai manifestato con tanta vivacità. Non senza ironia vale la pena ricordare che all'interno della Sorbona circondata dalle forze di polizia, vennero fermati solo i ragazzi, mentre le ragazze - cui fu concesso di uscire liberamente - ne approfittarono per allertare tutta la popolazione studentesca del Quartiere Latino, che andò ad ingrossare le fila di coloro che rivendicavano a gran voce: "liberate i nostri compagni". E qui è d'obbligo l'immagine della scintilla da cui scaturisce l'incendio, infatti, nulla suggeriva una mobilitazione di questa portata e ancor meno quelle dei giorni successivi. Le decisioni e le azioni incoerenti del governo e delle forze dell'ordine avevano trasformato un incidente, tutto sommato minore, nel punto di partenza di uno sconvolgimento sociale che, dopo lo sciopero degli operai di Sud-Aviation, a Nantes il 14 maggio, mutò profondamente la scala di grandezza. Lo stupore del paese nei confronti della rivolta studentesca si trasforma in una crisi sociale di dimensioni senza precedenti dai tempi del Front Popolare.


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