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Garibaldi. Il Mito

"Garibaldi. Il mito"
17 novembre 2007 - 24 marzo 2008

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Nel bicentenario della nascita di Garibaldi, Genova, città che per prima in Italia gli diede la cittadinanza, da cui partì per l’America Latina dopo la mancata insurrezione del 1834 e da cui salpò con la nota spedizione dei Mille, ricostruisce il mito dell’epopea garibaldina attraverso cinque mostre. Palazzo Ducale, la Galleria d’Arte Moderna di Genova Nervi, la Wolfsoniana, il Museo del Risorgimento e l'Accademia Ligustica presentano per quest’unica occasione, uno spettacolare complesso di opere, dalla grande pittura storica e di genere dell’Ottocento a quella michelangiolesca in chiave simbolista, dalla scultura all’iconografia di propaganda. Temi e immagini che hanno attraversato le culture politiche tra '800 e '900, utilizzati in forma di amplificatori mediatici.

Giuseppe Garibaldi è stato, per la risonanza delle sue gesta e il fascino esercitato nell’intero Ottocento come "eroe dei due mondi", la figura certamente più popolare a livello internazionale e quella in cui si è più riconosciuto l'immaginario collettivo nazionale. Di conseguenza la sua iconografia ha avuto una diffusione la cui vastità, davvero impressionante, non ha riscontro per nessun altro personaggio della storia italiana. La sua immagine, soprattutto dopo l’Unità, ha circolato ovunque e a ogni livello, transitando dai media più disparati, dalla pittura alla fotografia, dalla scultura all’illustrazione, evocata anche in un’infinita quantità di gadget.

In questo senso non colpisce solo la diffusione, ma anche la durata del mito. Mentre la memoria degli altri protagonisti del Risorgimento andò dissolvendosi, per depositarsi nel chiuso dei musei dedicati a quel periodo della storia italiana o nei libri scolastici, la leggenda di Garibaldi ha coinvolto ancora gli artisti, come confermano i casi eccellenti, nella stagione del Divisionismo e del Simbolismo, di Plinio Nomellini o, in pieno Neorealismo, negli anni del primo dopoguerra, di Renato Guttuso che ha fatto di Garibaldi l'eroe dei suoi quadri più belli.

L’occasione del bicentenario della nascita di Garibaldi diventa una straordinaria occasione, come è già avvenuto nel 2005 con Giuseppe Mazzini (cui venne dedicata in Palazzo Ducale a Genova l’esposizione Romantici e Macchiaioli. Giuseppe Mazzini e la grande pittura europea), per affrontare, nello stesso spirito e con lo stesso impegno i rapporti tra il Risorgimento e i maggiori artisti italiani tra Otto e Novecento.

Le cinque mostre a Genova, 17 novembre 2007 - 24 marzo 2008:

Garibaldi. Il mito
Da Lega a Guttuso

Genova,
Palazzo Ducale
A cura di Fernando Mazzocca e Anna Villari

17 novembre 2007 - 24 marzo 2008

Il bicentenario della nascita di Garibaldi è la straordinaria occasione per affrontare sotto un nuovo punto di vista i rapporti tra il Risorgimento e i maggiori artisti italiani tra Otto e Novecento.
A Palazzo Ducale i Macchiaioli toscani, i Romantici lombardi, i veristi napoletani e siciliani sono messi a confronto per ripercorrere l’evoluzione della pittura storica e della cosiddetta pitture di genere (cioè la rappresentazione della vita quotidiana dove il mito di Garibaldi è diffusissimo) in relazione con la leggenda garibaldina.

 Garibaldi. Il mito
Da Rodin a D’Annunzio: un monumento ai Mille per Quarto

Genova Nervi,
Galleria d’Arte Moderna
A cura di Maria Flora Giubilei e CaterinaOlcese Spingardi

17 novembre 2007 - 24 marzo 2008

Alla Galleria d’Arte Moderna di Nervi, la mostra è, incentrata sulla ricostruzione della cultura simbolista e neomichelangiolesca che determinò, tra il 1910 e il 1915, il progetto e la realizzazione, a opera dello scultore Eugenio Baroni (1880-1935), del monumento dedicato a Garibaldi e alla partenza dei Mille dallo scoglio di Quarto e che, per sintonia d’ideali, sollecitò Gabriele D’Annunzio a inaugurarlo a Genova il 5 maggio 1915 con un discorso dichiaratamente interventista. Sculture, dipinti, grafica, testimonianze fotografiche e documenti legati ad alcuni dei più importanti artisti attivi tra Otto e Novecento in Europa e in Italia consentono di riproporre quella stagione significativa della storia dell’arte internazionale sostanzialmente incentrata sulla riscoperta dell’opera di Michelangelo.



 Garibaldi. Il mito
Manifesti e Propaganda

Genova Nervi, Wolfsoniana
A cura di Silvia Barisione, Matteo Fochessati e Gianni Franzone

17 novembre 2007 - 24 marzo 2008

Presso la Wolfsoniana la figura di Garibaldi e il mito del Risorgimento sono raccontati attraverso le immagini dei manifesti firmati dai principali artisti e illustratori del periodo, da Mario Borgoni, a Leonetto Cappiello, a Plinio Nomellini, e realizzati in occasione delle numerose celebrazioni pubbliche e istituzionali. La mostra intende anche riflettere sull’uso ideologico di Garibaldi nello scontro tra fascismo e antifascismo, sul tentativo di appropriazione della figura dell’Eroe, prima da parte del regime – fatto di cui fu protagonista proprio un suo nipote diretto, Ezio, figlio di Ricciotti –, poi della Resistenza, che si concentrò sull’eredità rivoluzionaria di Garibaldi, “primo partigiano d’Italia”.

 Garbaldi. Il mito
Genova garibaldina

Genova,
Museo del Risorgimento
A cura di Leo Morabito

1º dicembre 2007 - 5 maggio 2008

La mostra allestita nel Museo del Risorgimento mette in luce attraverso scritti originali, giornali, documenti, cimeli, fazzoletti e bandiere, alcuni conservati nell’Archivio Storico del museo e attualmente non esposti, il ruolo che la città di Genova ha avuto all’origine e nello sviluppo del mito di Garibaldi in città e nel mondo. Scritti autografi del grande eroe, giornali genovesi, mazziniani e uruguayani, pubblicati nel 1847 sino alla sua morte, testimoniano ancora una volta come la diffusione delle sue gesta abbia incantato i giornalisti dell’epoca, per i quali egli rappresentava un’immagine mitica fin dalle agitazioni in Uruguay.

 Garibaldi. Il mito
Il monumento equestre di Augusto Rivalta.

Genova,
Accademia Ligustica
A cura di Giulio Sommariva

17 novembre 2007 - 24 marzo 2008

Arte, fatti, storie e documenti per rievocare, dalle sale museali del Palazzo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, le modalità di realizzazione del monumento che Genova dedicò a Garibaldi nella seconda metà dell’Ottocento, attraverso la progettazione dello scultore Augusto Rivalta, in una delle piazze più importanti della città.