La cena improvvisata.
Jazz q.b.



11 aprile 2014, ore 21, Sala del Maggior Consiglio


A cura dell'Associazione Culturale Gezmataz

Quattro musicisti per una "degustazione" di sonoritą tradizionali e contemporanee, alla riscoperta dei sapori della musica italiana e internazionale. Gli ingredienti sono semplici e genuini:

180 gr di voce,
160 gr di pianoforte,
4 cucchiai di chitarra
un pizzico di percussioni e una spolverata di elettronica

In una location capiente setacciare la voce di Maria Pia De Vito fino a ottenere, al posto delle parole, note calde, sillabe sussurrate. Mescolando, aggiungere il pianoforte di Rita Marcotulli e la chitarra di Marco Tindiglia. Riscaldare il pubblico e, infine, amalgamare il tutto con le percussioni e l'elettronica di Michele Rabbia

Il programma ricalca l'andamento di una cena. La locandina, un menù; i pezzi, le portate. Niente di pretenzioso, è la “cucina” di un jazz club. Qualche assaggio per cominciare, per rompere il ghiaccio, un paio di brani corposi per scaldare l'atmosfera, per poi proseguire, tra ritmi incalzanti e sonorità più delicate, alla scoperta del jazz contemporaneo.

La cucina, così come la musica, è creatività, improvvisazione, scambio di idee, esperienza sensoriale, è commistione tra sapori e idee da tutto il mondo. Scavando nelle radici della tradizione (culinaria e musicale) italiana e brasiliana e lasciandosi influenzare dai loro percorsi personali, il quartetto porterà in scena brani propri e non, dando largo spazio all'improvvisazione e alla sperimentazione, per offrire ai propri "commensali" un'esperienza unica, indimenticabile, proprio come una buona cena al ristorante.